Capita a tutti nella vita di dover affrontare una situazione nuova, di trovarsi in una condizione di scacco. Uscirne facilmente e nel migliore dei modi è una capacità, un’attitudine che in alcuni soggetti è presente in quantità maggiore, in altri invece meno ma che, comunque, può essere allenata.
Sin da cucciolo, un cane si trova nella situazione di dover superare ostacoli fisici e mentali. In base a come affronterà e supererà le difficoltà, acquisirà delle capacità, degli strumenti, che potrà utilizzare in altre situazioni simili. È anche importante sottolineare che tra le intelligenze del cane c’è quella chiamata ostinativa, cioè non perde di vista l’obiettivo e non rinuncia fino al suo raggiungimento. È utile, quindi, che il cane acquisisca più strumenti possibili, che faccia tantissime esperienze diverse e, in questo, noi possiamo sicuramente aiutarlo.
L’utilità di allenare la capacità risolutiva di un cane sta, tra le altre cose, nell’aumentare la sua autostima e la sua autoefficacia ma soprattutto la flessibilità cognitiva, ovvero una capacità che è tra le chiavi di volta dell’approccio cognitivo-zooantropologico, in quanto è quella che consente ad un cane di non rispettare quello che i behavioristi chiamano stimolo-risposta (ovvero ti chiedo di fare qualcosa e tu risponderai sempre allo stesso modo, quindi potendo prevedere il tuo comportamento), ma dà la facoltà di agire e rispondere in maniera alternativa rispetto a quello che si fa abitualmente. Inoltre aumentare la flessibilità cognitiva migliora l’attenzione, la concentrazione e la memoria portando il cane ad avere maggiore resilienza ed adattabilità.
Dobbiamo, quindi, dare la possibilità ad un cane di allenare la mente, creando nuovi strumenti, per risolvere un problema, cercando di indirizzarlo a soluzioni alternative e renderlo adattabile ad ogni situazione, oltre che fargli scoprire che si può raggiungere un obiettivo usando diverse parti del corpo (ad esempio, la bocca per spostare un oggetto anziché le zampe) e insegnargli che non tutto si ottiene con la frenesia ma, davanti ad un problema, ci sono un’infinità di modi per ottenere un risultato, sta a lui scegliere il più adeguato. Quindi il nostro compito è quello di mettere costantemente “sotto scacco” il nostro cane e aiutarlo come meglio possibile ad uscirne appagando la sua voglia risolutiva.
Per fare ciò, esistono numerose tecniche utili che un educatore cinofilo può consigliare ad un proprietario che desideri fornire al cane nuove rappresentazioni di una situazione, in modo che quest’ultimo acquisisca la capacità di scegliere, in maniera autonoma, quale sia la soluzione più conveniente in quel contesto. È come fornire una mappa dove il cane, per raggiungere il punto B partendo dal punto A, non deve percorrere necessariamente la strada più breve, ma ha la facoltà di scegliere un qualsiasi tragitto e quindi creare infiniti percorsi senza il condizionamento di nessuno.
Mettere sotto scacco il cane, però, implica anche la possibilità di fargli vivere una frustrazione dovuta al non raggiungimento dell’obiettivo, ecco perché è necessario farsi assistere da un professionista che guiderà la coppia in questo meraviglioso mondo della flessibilità cognitiva.
Il video da cui è tratta l’immagine di copertina mostra una situazione di scacco in cui il cane viene incoraggiato dal proprietario a trovare una soluzione in autonomia.